Roccagloriosa è uno dei luoghi di interesse storico-archeologico del Parco Nazionale del Cilento.
Si trova a breve distanza dalla nostra tenuta, poco meno di 8 chilometri. Un motivo in più per visitare questa località.
Il toponimo “Rocca” deriva dalla posizione strategica di questo borgo.
Mentre “Gloriosa” è riconducibile alla venerazione della Madonna Maria di Nazareth. Una sua immagine era venerata nella cappella del castello.
Certo è che le testimonianze storiche presenti sul suo territorio sono ritenute davvero importanti.
Se i Templi di Paestum e l’area archeologica di Elea-Velia testimoniano il passaggio dei Greci e dei Romani, i reperti rinvenuti sulla collina “Le Chiaie” raccontano un periodo storico altrettanto significativo. E ce abbraccia molti secoli.
A Roccagloriosa reperti dell’Età del Bronzo e dei Lucani
Si spazia infatti dall’Età del Bronzo all’Età del Ferro. Ossia dal secondo millennio a.C. all’VIII-VI secolo a.C.
Mentre una parte significativa degli scavi archeologici si spinge fino al IV-III secolo a.C., offrendo importanti testimonianze sul popolo lucano.
Proprio in questa fase venne realizzata una cinta muraria difensiva.
All’esterno di questo perimetro sono state rinvenute le necropoli.
I reperti archeologici risalenti al periodo lucano sono conservati nell’Antiquarium, il museo ospitato nella sede del Municipio.
Provengono per l’appunto dal nucleo abitato – ossia il “Complesso centrale” – e dalle necropoli.
Nel piccolo museo sono conservate anche le testimonianze delle epoche precedenti.
Presenti anche reperti di epoche successive: raccontano la storia di Roccagloriosa fino al Medioevo.