La Certosa di Padula, insieme ai Templi di Paestum e al sito archeologico di Elea-Velia, è il fiore all’occhiello del Parco Nazionale del Cilento.
Non a caso proprio questi tre “pilastri” della storia e della cultura cilentana fanno parte del Patrimonio dell’umanità Unesco.
La Certosa di Padula (o San Lorenzo) è un autentico gioiello di architettura barocca.
È considerato uno dei monumenti più importanti del patrimonio storico-artistico del Bel Paese.
Ogni anno richiama un numero impressionante di visitatori. È in effetti considerata la meta principale del turismo religioso in Campania.
Tra l’altro è la prima certosa costruita in questa regione. È la più grande tra quelle edificate in Italia e tra le principali d’Europa.
Certosa di Padula: il trionfo dello stile barocco
La sua bellezza è unica. I lavori iniziarono nel XIV secolo, per volere di Tommaso II Sanseverino.
Fu lui a donare l’area ai Certosini. Il complesso monastico fu realizzato su una chiesa preesistente, per l’appunto dedicata a San Lorenzo.
Nei secoli la Certosa di Padula fu interessata da diverse rivisitazioni.
Le più significative furono effettuate nel periodo che va dal XVI al XVIII secolo.
Lo stile diventò marcatamente barocco.
Un’impronta, questa, che si rivelò decisiva: oggi l’impianto architettonico è quasi tutto barocco.
Alla scoperta dei tesori della Certosa di Padula
La Certosa di Padula occupa una superficie di oltre 50mila metri quadri.
In questa area spiccano, oltre alla chiesa, tre chiostri, un giardino e un cortile.
Ma il complesso è talmente grande che comprende anche scuderie, officine, cantine e farmacia.
Al di là della facciata principale della certosa, rigorosamente barocca, è interessante anche la chiesa, con le sue decorazioni, gli affreschi e la pavimentazione a maioliche.
Di notevole impatto visivo il chiostro grande. È tra i più grandi al mondo: occupa un’area di ben 15mila metri quadri. È caratterizzato da due portici e da ben 84 archi.