Il Cilento, terra di straordinaria bellezza, vanta un record europeo invidiabile: in questo territorio si registra infatti il numero maggiore di centenari.
I numeri parlano chiaro: 30 persone ogni 100mila abitanti hanno il traguardo dei 100 anni. Ossia più del doppio rispetto al resto d’Italia e dell’Europa.
Certo è che l’aspettativa di vita da queste parti è davvero elevata: le donne – si legge su Repubblica.it – in media vivono 92 anni (contro una media di 85 nel resto d’Italia), mentre gli uomini a 85 anni (80 nel resto d’Italia).
I centenari si concentrano soprattutto nell’entroterra, a quote collinari.
Ma qual è il segreto della longevità dei cilentani? Qual è il loro elisir di lunga vita?
Il Cilento ha l’aria buona, cibi di qualità e ritmi slow: di primo acchito si pensa subito a questi elementi. E in effetti un minimo di fondamento sembra esserci.
L’impatto positivo della dieta mediterranea sulla salute
Ma qualcuno ha cercato di andare oltre le ipotesi, tentando di dare risposte scientifiche.
Del resto già da tempi non sospetti il Cilento finì nel mirino degli studiosi per ciò che riguarda l’alimentazione.
Già, la felice intuizione degli effetti benefici della dieta mediterranea prese corpo proprio nel Cilento.
Infatti gli studiosi americani Ancel e Margaret Keys la elaborarono stabilendosi per un periodo in quel di Pioppi.
Notarono che la gente del posto, proprio grazie all’alimentazione tipica del Mediterraneo, viveva di più. Ma soprattutto viveva in buona salute.
Ancor prima di loro lo intuì Gioacchino Murat: il re Napoli (siamo all’alba del XIX secolo), in visita in questi luoghi, capì che le sane abitudini alimentari aiutavano a vivere di più e meglio.
“Qui non si muore”, disse durante una visita al borgo di Castellabate.
Cilento terra di centenari: il ruolo del gene che contrasta i radicali liberi
La qualità dell’alimentazione ha dunque un peso specifico non indifferente nel record dei centenari.
E ciò è ribadito a chiare lettere ne “Il metodo Cilento – I cinque segreti dei centenari”.
Edito da Mondadori, il libro è stato curato da Luciano Pignataro (giornalista e gastronomo cilentano) con il sostengo scientifico dell’oncologo di fama internazionale Giancarlo Vecchio.
Va ancora più a fondo – riporta infocilento.it – Thomas Perle, dell’Università di Boston: uno studio, il New England Centenarian Study, attribuisce la longevità a un gene.
È il Foxo3A, il cui compito è quello di regolare “il metabolismo ossidativo riducendo i dannosi radicali liberi”.
Questo gene è stato individuato proprio negli anziani cilentani. Ma non solo.
Questi ultracentenari solo in casi rari hanno subito ictus o attacchi di cuore. Né hanno avuto problemi con il diabete o il Parkinson.